Talpe in giardino: come vivono davvero (e cosa non confondere)
Quando si parla di talpe, spesso l’immaginario collettivo è fuorviante: buche, radici rosicchiate, piccoli animali che si aggirano alla cieca distruggendo tutto. Ma cosa è vero e cosa no?
In questo articolo – basato su anni di esperienza sul campo – facciamo chiarezza su comportamenti reali, falsi miti e differenze con altri animali, per aiutarti a riconoscere correttamente i segnali di un’infestazione.
Le talpe non fanno buche. E non mangiano radici.
Contrariamente a ciò che si pensa, le talpe non scavano buche. I segni tipici della loro presenza sono:
- Cumuli di terra (montagnelle)
- Sollevamenti del terreno
- Tunnel longitudinali superficiali o profondi
Il danno, quindi, non deriva da morsi o ingestione di radici, ma dal fatto che le talpe spostano la terra per costruire gallerie, lasciando vuoti che possono compromettere la stabilità del suolo.
E per chi si chiede: “Le talpe mangiano le radici?”, la risposta è chiara: assolutamente no. La talpa è un insettivoro che si nutre soprattutto di lombrichi. Scava solo per raggiungere il cibo.
Talpe vs Arvicole: attenzione a non confonderle
Un errore molto comune è confondere le talpe con le arvicole, piccoli roditori che – a differenza delle talpe – rosicchiano le radici delle piante. Ma c’è di più: le arvicole non scavano tunnel propri, bensì utilizzano le gallerie scavate e poi abbandonate dalle talpe.
Quando vedi danni da rosicchiamento associati a piccoli fori nel terreno, il sospetto deve ricadere proprio sulle arvicole. Ma attenzione: senza gallerie scavate dalle talpe, le arvicole non comparirebbero affatto. Le due specie sono, di fatto, collegate.
Come arrivano nel tuo giardino
Le talpe possono entrare anche nei giardini apparentemente recintati, passando da:
- Fori di scolo
- Crepe nei muretti di cinta
- Spazi sotto i cancelli
Spesso scavano tunnel profondi fino a un metro, e la loro presenza è favorita da terreni irrigati e ricchi di lombrichi. È difficile evitarle con barriere artificiali o recinzioni in plastica: la loro capacità di movimento è sorprendente.
Gli altri “ospiti”: tassi, cinghiali, corvi
In alcune zone, i danni al terreno possono essere causati anche da animali più grandi. Tassi, cinghiali e corvi – attirati dai lombrichi – arrivano anche in giardini ben tenuti, sollevando zolle e lasciando segni importanti. Ma a differenza delle talpe, agiscono in superficie, spesso in modo più irregolare e caotico.
La talpa non è un animale “fastidioso”
Sebbene molte persone la considerino tale, la talpa non è dispettosa. È un animale guidato solo dal bisogno di nutrirsi. Anche se lavora in giardino, non lo fa con l’intento di distruggere. Alcuni la immaginano con occhiali e badile, ma chi la incontra di persona scopre un animale timido, solitario, e molto più intelligente di quanto si pensi.
Normativa: cosa dice la legge?
Le talpe non rientrano tra le specie protette ai sensi della Legge 157 dell’11 febbraio 1992. Come riportato nell’Art. 2 della normativa, le talpe, i ratti, i topi e le arvicole non sono soggetti alla tutela della fauna selvatica.
Riconoscere bene il problema è il primo passo per affrontarlo in modo corretto. E se hai dubbi, meglio affidarsi a un esperto: intervenire troppo tardi può rendere i danni irreversibili.